ASCOLI Ha risposto a tutte le domande del giudice, l’avvocato ascolano Alessandro Pettine arrestato per una presunta truffa ai clienti che si erano rivolti a lui per risolvere alcune controversie civili facendo loro firmare -secondo l’accusa – falsi accordi transattivi per opporsi al pignoramento di immobili, per il recupero di crediti o rilascio di immobili. Pettine, assistito dall’avvocato Nazario Agostini, è comparso davanti al gip del tribunale , Annalisa Giusti, per l’interrogatorio di garanzia.
L’interrogatorio
Pettine ha sin da subito collaborato con gli inquirenti per chiarire gli aspetti della vicenda. Anche l’altra persona finita in carcere insieme a Pettine, il commerciante di 61 anni Fabio Carpani, assistito dall’avvocato Umberto Gramenzi, si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia ma ha scelto di rimanere in silenzio. Al termine dell’interrogatorio difensori hanno chiesto la concessione dei domiciliari sostenendo che non sussistano più pericoli. Il gip Giusti ha disposto le misure cautelari per Pettine e Carpani e ha stabilito per entrambi la custodia cautelare in carcere per esigenze investigative. Mentre, per quanto riguarda il pericolo di reiterazione del reato, il giudice ha concesso i domiciliari alla scadenza della misura carceraria.
Il sequestro
Nel frattempo, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del pubblico ministero e ha disposto in via cautelativa il sequestro delle somme depositate sui conti correnti bancari e postali riconducibili alle persone indagate per un totale di poco superiore ai 150mila euro. L’inchiesta, condotta dal procuratore generale Umberto Monti, prende il via a seguito di alcune persone che si ritenevano truffate dal proprio difensore nell’ambito di alcuni procedimenti civili. Sei le persone iscritte sul registro degli indagati e nei loro confronti sono stati ipotizzati, a vario titolo, i reati di truffa, riciclaggio, autoriciglaggio, impiego di denaro di provenienza illecita.
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