Mette in vendita un’automobile su internet, incassa la somma, più le spese di consegna e sparisce.
L’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Galmacci, era accusato di truffa per aver posto in vendita in un sito specializzato in automobili, una “Toyota Yaris 1.4 al prezzo di 1.500 euro”, indicando un numero di cellulare su cui contattarlo, “intestato a persona risultata non censita sul territorio nazionale”.
Un acquirente lo aveva contattato e stabilito un accordo: 450 euro di acconto per il veicolo, 300 per il passaggio di proprietà e altri 300 euro per le spese di trasporto. Somma da versare su una carta ricaricabile intestata all’imputato.
Secondo la Procura di Perugia, però, l’imputato tramite “artifizi e raggiri” avrebbe tratto “in inganno il compratore sulla bontà della trattativa, in quanto ricevuta la somma, non consegnava il bene, senza fornire alcuna spiegazione” e con “tale condotta si procurava un ingiusto vantaggio con altrui pari danno”.
Contestata anche l’aggravante di aver commesso il reato “profittando delle condizioni di luogo tali da ostacolare la privata difesa in quanto consumato attraverso contatti telematici e a distanza” che non avrebbero permesso alla persona offesa “di controllare l’identità e la serietà dell’interlocutore contraente né l’esistenza del bene offerto”.
La trattativa era avvenuta a Perugia tra il 24 e il 26 marzo del 2021, giorno in cui era stata effettuato il versamento sulla carta ricaricabile.
Nel corso dell’ultima udienza, però, il pubblico ministero ha chiesto al giudice di emettere una sentenza di non doversi procedere in quanto l’imputato non era mai venuto a conoscenza del processo a suo carico, anche perché mai rintracciato.
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