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Rassegna stampa aumentata ESG/ 410


In questo numero: Deforestazione, l’Ue semplifica ancora la legge – Fondi Esg, regolatori Ue divisi su regole Esma – Esrs, l’Efrag frena su semplificazione omnibus – Clima, i fondi pubblici di New York pronti a licenziare gli asset manager – Dei, gli azionisti di Levi’s contro Trump- Bp, maxi protesta degli azionisti contro i vertici

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La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.

deforestazione, l’ue semplifica ancora la legge

  • OGGETTO – La Commissione europea ha pubblicato un pacchetto di misure per ridurre del 30% i costi e gli oneri amministrativi del regolamento contro la deforestazione
  • DATA – 16 aprile 2025
  • FONTE – Brussels eases corporate obligations ahead of EU deforestation law implementation
  • PAROLE CHIAVE: Commissione europea, Unione europea, regolamento, deforestazione, filiere, aziende, fornitori, due diligence, rischio

Il 16 aprile, la Commissione europea ha pubblicato un pacchetto di misure di semplificazioni per ridurre del 30% i costi e gli oneri amministrativi legati al nuovo regolamento Ue contro la deforestazione. Il regolamento, che entrerà in vigore dal 31 dicembre 2025 dopo essere già stato rinviato di un anno, ha l’obiettivo di impedire l’ingresso nel mercato unico di prodotti che derivano dallo sfruttamento eccessivo delle foreste, come olio di palma, legname, carne bovina e gomma, e di imporre un maggiore controllo delle filiere aziendali. Le nuove misure permetteranno alle aziende di riutilizzare le dichiarazioni di impatto già presentate e di inviarle su base annuale anziché per ogni spedizione. Inoltre, le imprese potranno utilizzare i codici di riferimento univoci delle dichiarazioni di due diligence dei propri fornitori per semplificare le proprie. La Commissione ha anche aggiornato le linee guida per aziende, Stati membri e Paesi partner, e entro il 30 giugno 2025 introdurrà un sistema di classificazione dei Paesi per livello di rischio.

fondi esg, regolatori ue divisi sulle regole esma

I regolatori europei adotteranno approcci diversi per far rispettare le nuove linee guida dell’Esma sull’uso di termini Esg nei nomi dei fondi. Lo rivela un’analisi di Responsible Investor che ha coinvolto 14 regolatori europei. Le norme, già in vigore per i nuovi fondi e applicabili dal 21 maggio a quelli esistenti, richiedono ai fondi che usano termini come “sostenibile” o “Esg” il rispetto delle soglie minime nella composizione del portafoglio. In caso di non conformità, Paesi come l’Austria hanno previsto sanzioni fino a 60mila euro, mentre altri come Belgio, Italia e Lussemburgo si sono limitati a richiami, piani di correzione o dialoghi ispettivi. Alcuni regolatori, come la Spagna, valuteranno le misure dopo il periodo transitorio, mentre altri, come in Norvegia o Danimarca, adotteranno interventi graduati secondo la gravità delle violazioni. In alcuni casi, come in Francia e Germania, le autorità potranno emettere ordini esecutivi.

 

Ristrutturazione dei debiti

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esrs, l’efrag frena sulla semplificazione omnibus

  • OGGETTO – Il Sustainability Reporting Board dell’Efrag non ha approvato un piano di lavoro per semplificare gli standard europei di rendicontazione sulla sostenibilità
  • DATA – 17 aprile 2025
  • FONTE – ESRS simplification work plan rejected at key EFRAG meeting
  • PAROLE CHIAVE: Sustainability Reporting Board, Efrag, Esrs, pacchetto omnibus, Csrd, Commissione europea

Il Sustainability Reporting Board dell’Efrag, l’organismo tecnico dell’Ue, non è riuscito a trovare un accordo su un piano di lavoro per semplificare gli standard europei di rendicontazione sulla sostenibilità (Esrs). Gli sforzi di semplificazione degli Esrs fanno parte del piano Omnibus dell’Ue per snellire e ridurre gli oneri previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). L’Efrag ha ricevuto il mandato di presentare un parere tecnico finale alla Commissione europea entro il 31 ottobre. Ma il piano presentato il 15 aprile è stato approvato solo da 10 dei 25 membri. Il voto contrario è dovuto ai dubbi sull’efficacia dell’implementazione, in particolare per l’assenza di un piano dettagliato e credibile, per i tempi stretti e per la scarsa chiarezza in merito alla realizzazione di una consultazione per raccogliere i feedback del pubblico. Il presidente del Srb dell’Efrag ha detto che informerà la Commissione che servirà più tempo per riprendere il dialogo.

Clima, new york prontA a licenziare gli assEt manager

  • OGGETTO – Il comptroller di New York City Brad Lander ha imposto agli asset manager che gestiscono i cinque importanti fondi pensione pubblici della città di presentare piani concreti di transizione verso il Net zero entro il 2040
  • DATA – 22 aprile 2025
  • FONTE – New York pension funds put asset managers on notice over climate plans
  • PAROLE CHIAVE: News York, Comptroller Brad Lander, fondi pensione pubblici, asset manager, transizione, Net zero, obiettivi climatici, disclosure, emissioni, Scope 3, BlackRock

Il comptroller di New York City Brad Lander ha imposto agli asset manager che gestiscono i cinque importanti fondi pensione pubblici della città di presentare piani concreti di transizione verso il Net zero entro il 2040, in linea con gli impegni della città, e ha fissato la scadenza al 30 giugno. Lander, che è anche candidato a sindaco di New York, ha affermato che le credenziali dei gestori patrimoniali saranno valutate sulla base della disclosure delle emissioni provenienti da tutta la catena di fornitura, comprese le emissioni Scope 3, e sull’intero portafoglio gestito. Gli asset manager che non rispetteranno i piani e gli obiettivi climatici indicati rischiano di perdere i loro mandati per miliardi di dollari. A rischio di perdere il mandato c’è anche Blackrock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, già criticato per aver abbandonato iniziative come la Net Zero Asset Managers Alliance. I cinque fondi pensione di News York collettivamente gestiscono circa 284 miliardi di dollari e costituiscono il quarto più grande piano pensionistico pubblico degli Stati Uniti.

Dei, gli azionisti di levi’s contro trump

Gli azionisti di Levi Strauss hanno respinto a larga maggioranza una proposta per porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione (Dei) del gruppo. Durante l’assemblea annuale del 23 aprile, oltre il 99% ha votato contro la mozione, confermando il sostegno della base azionaria alle politiche Dei del gigante dell’abbigliamento, anche alla luce di buoni risultati trimestrali. Levi Strauss, infatti, aveva pubblicato un utile trimestrale superiore alle stime e all’inizio di aprile aveva confermato le previsioni annuali di vendite e utili. La proposta arriva in un clima politico ostile alle iniziative Dei, alimentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che a gennaio ha firmato un ordine esecutivo per smantellarle a livello federale. Diversi colossi come Walmart, Target e Amazon hanno già iniziato a fare marcia indietro. Un caso simile a quello di Levi Strauss si è verificato a gennaio con Costco, dove oltre il 98% degli azionisti ha respinto una proposta analoga.

BP, maxi protesta degli azionisti contro i vertici

  • OGGETTO – Il 24,3% degli azionisti di Bp ha votato contro la rielezione del presidente uscente Helge Lund in segno di protesta per le azioni in calo
  • DATA – 17 aprile 2025
  • FONTE – BP suffers biggest AGM protest vote in five years
  • PAROLE CHIAVE: Bp, voto, azionisti, assemblea generale, Helge Lund, cda, petrolio, gas, rinnovabili, investimenti green, Murray Auchincloss

Durante l’assemblea generale del 17 aprile, il 24,3% degli azionisti di Bp ha votato contro la rielezione del presidente uscente Helge Lund. Si tratta della più grande protesta da parte degli azionisti contro il presidente del consiglio di amministrazione di una società Ftse 100 negli ultimi cinque anni. Il dissenso, seppur simbolico, riflette la crescente frustrazione verso la performance del colosso energetico, le cui azioni sono scese del 13% dall’inizio dell’anno. In particolare, alcuni dei principali investitori hanno criticato la strategia della major di tornare a puntare su petrolio e gas a scapito delle rinnovabili. Altri investitori, invece, spingono per ridurre ulteriormente gli investimenti green. Il ceo Murray Auchincloss è stato riconfermato con il 97% dei voti, anche se la sua leadership è sotto osservazione da parte degli investitori, mentre il piano di remunerazione dell’azienda è stato approvato dal 95,5% degli azionisti. Lund ha dichiarato che molto probabilmente si dimetterà nel 2026.

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