Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Sicurezza delle API: proteggere l’infrastruttura digitale


Le Application Programming Interface o API occupano un ruolo decisivo nell’odierno scenario di trasformazione digitale, consentendo la comunicazione tra componenti software eterogenei in contesti che spaziano dalla sanità alla grande distribuzione organizzata, fino alla pubblica amministrazione e ai servizi finanziari. Tale pervasività, tuttavia, espone le API a una serie di criticità che, se trascurate, possono tradursi in significative compromissioni sul piano della sicurezza.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

L’esperienza sul campo, consolidata attraverso interventi consulenziali in molteplici settori nell’arco degli ultimi due decenni, evidenzia l’imprescindibilità di un approccio integrato e puntuale alla protezione delle API, con soluzioni calibrate sulle specifiche esigenze organizzative e operative.

Rilevanza e potenziali rischi delle API

Le API rivestono un ruolo fondamentale in numerosi contesti amministrativi pubblici, dove facilitano non solo l’automazione di processi spesso complessi, ma anche il dialogo tra enti diversi. Ne sono esempio tangibile i progetti di e-government che, attraverso soluzioni interoperabili, semplificano la gestione documentale e rendono più immediato l’accesso ai servizi per i cittadini. Analogamente, in ambito sanitario, l’integrazione tra cartelle cliniche elettroniche e piattaforme di telemedicina favorisce l’erogazione di cure più tempestive e personalizzate. Se, però, tali interfacce non sono oggetto di un processo di governance rigoroso, si rischia di incorrere in vulnerabilità tali da rendere vani i benefici legati alla digitalizzazione.

Casi reali di compromissione della sicurezza delle API

In un caso reale riscontrato all’interno di un’azienda sanitaria locale, una configurazione errata dell’API permetteva di accedere indebitamente alle cartelle cliniche di terzi mediante la semplice modifica di un identificativo numerico (Broken Object Level Authorization, BOLA). Sebbene individuata e risolta durante un’analisi di sicurezza, tale debolezza avrebbe potuto agevolare la sottrazione di dati personali.

In una recente consulenza a una startup fintech di Milano, la fretta di lanciare nuove API sul mercato, pressata dalla necessità di anticipare i concorrenti, si è tradotta in gravi lacune di sicurezza, rilasciando in produzione l’API con endpoint privi delle necessarie misure di sicurezza. Un penetration test ha permesso di intercettare la criticità che avrebbe permesso di alterare in tempo reale transazioni finanziarie, rischiando danni enormi alla fiducia e alla reputazione dell’azienda. È stata, quindi, avviata una revisione rigorosa durante la quale sono state applicate misure efficaci di autenticazione e validazione.

In entrambi i casi, l’assenza di adeguati controlli di autenticazione e autorizzazione si è rivelata determinante.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

L’analisi con OWASP API Security Top 10

La OWASP API Security Top 10 fornisce un quadro sintetico dei principali vettori d’attacco ovvero delle minacce più rilevanti. Tra queste, spiccano:

  • BOLA: accesso a oggetti non autorizzati manipolando gli ID, (come nell’esempio dell’ASL).
  • Broken Authentication: procedure di autenticazione e gestione delle sessioni insufficienti, con rischi di impersonificazione;
  • Excessive Data Exposure: l’API restituisce dati non strettamente necessari, incrementando la probabilità di esporre informazioni sensibili;
  • Injection: input privi di validazione che consentono attacchi quali SQL injection o command injection;
  • DDoS API-level: assenza di rate limiting o controllo del traffico su endpoint critici, con conseguente saturazione delle risorse.

Nel novero delle criticità, non vanno trascurati gli errori di configurazione né l’utilizzo improprio di token e chiavi d’accesso, che spesso costituiscono una componente fondamentale per l’accesso alle risorse.

Soluzioni efficaci per la protezione

Le strategie di mitigazione affondano le proprie radici in un approccio integrato che preveda:

  • L’implementazione di un API Gateway, corredato da un WAF (Web Application Firewall) intelligente, in grado di intercettare pattern anomali di traffico e applicare politiche di sicurezza centralizzate;
  • L’impiego di protocolli standard (OAuth2, OpenID Connect) e token robusti (ad esempio JWT) per garantire l’autenticazione e l’autorizzazione;
  • L’adozione di Zero Trust API Access, laddove si presume che nessun elemento dell’infrastruttura sia intrinsecamente affidabile e che pertanto ogni scambio di informazioni debba essere soggetto a continui controlli e verifiche.

Un’architettura basata su microservizi prevede tipicamente l’uso di un API Gateway, che gestisce centralmente autenticazioni e autorizzazioni. Questo elemento è supportato da un Service Mesh, che verifica continuamente le comunicazioni interne e limita la capacità di attacchi interni di diffondersi all’interno del sistema.

API Security Posture Management

Un aspetto particolarmente critico concerne la scoperta di API “dimenticate” (shadow API) o versioni pregresse in disuso (zombie API). Sistemi evoluti di API Security Posture Management (ASPM) eseguono una ricognizione continua dell’ambiente, evidenziando punti di esposizione non censiti o configurati in modo improprio. L’ASPM si rivela cruciale nelle aziende che adottano cicli di sviluppo frequenti o che, a seguito di fusioni e acquisizioni, si trovano a gestire un ambiente IT eterogeneo.

Inquadramento normativo e responsabilità

Sul fronte normativo europeo, Direttiva NIS2, GDPR (art. 32), DORA, nonché il recente Cyber Resilience Act (CRA), definiscono chiari obblighi di sicurezza e resilienza per le API, inclusa la puntuale valutazione di conformità verso i propri fornitori di servizi digitali. Importanti precedenti della giurisprudenza del Garante Privacy italiano (casi FSE Molise e Skebby) dimostrano che il mancato rispetto di tali obblighi comporta non solo multe pesanti, ma soprattutto significativi danni reputazionali e legali.

La responsabilità legale si estende oltre la mera conformità normativa: in caso di incidenti derivanti da vulnerabilità nelle API, le organizzazioni potrebbero affrontare azioni risarcitorie basate sulla responsabilità civile per danno da prodotto difettoso o per inadempimento contrattuale nei confronti dei clienti che hanno subito pregiudizi.

Visione strategica per la sicurezza delle API nell’era dell’AI

La protezione delle API rappresenta oggi una sfida strategica che richiede un approccio multidimensionale. Sul piano tecnico, l’evoluzione verso architetture zero-trust e l’adozione di sistemi avanzati di rilevamento delle anomalie offrono strumenti efficaci di mitigazione del rischio. Tuttavia, l’esperienza personale mi ha dimostrato che la sicurezza delle API dipende in misura determinante da fattori organizzativi e culturali, dove la condivisione di informazioni e consapevolezza diffusa delle minacce in continua evoluzione è il fattore chiave di resistenza e resilienza.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Già da ora i maggiori player in campo cybersecurity prevedono soluzioni intelligenti basate su AI per rilevare rapidamente minacce sofisticate. Garantire la sicurezza delle API significa difendere l’intera infrastruttura digitale e richiede una strategia integrata, basata su policy chiare, formazione continua e test regolari.

Infine, il coinvolgimento attivo nelle comunità di sicurezza e la condivisione di informazioni sulle minacce emergenti costituiscono elementi imprescindibili di una strategia efficace. La sicurezza delle API non è più solo una questione tecnologica, ma un elemento fondamentale della governance aziendale, che richiede una visione integrata e un impegno continuo a tutti i livelli dell’organizzazione.

Fonti e approfondimenti





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta